Alis

ALIS a Villa Borghese, Antonio Tajani - Vicepresidente del Consiglio e Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale

21/5/2024

**" Sostegno a Israele ma no all’attacco di terra a Rafah "** “Non credo che in Iran dopo la morte del presidente cambierà granché, ci saranno elezioni presto ma non ci saranno sconquassi, l’opposizione democratica non ha la forza per ribaltare la situazione, mi auguro che la situazione migliori con l’impegno della classe dirigente, abbiamo espresso le condoglianze ma questo non significa affatto giustificare la repressione in Iran, siamo contro la pena di morte e la repressione. Mi auguro che la situazione internazionale porti l’Iran a essere più prudente, il ministro degli esteri iraniano che è morto nell’incidente voleva dialogare con l’Italia. L’Italia è un paese ovunque apprezzato, con il quale anche coloro che sono dall’altra parte vogliono parlare, per la nostra capacità di dialogo. Abbiamo fatto una scelta che è quella della difesa di Israele, siamo per due popoli due stati, diciamo che non bisogna attaccare Rafah perché ci sarebbero troppi morti civili, ci vuole un cessate il fuoco per portare aiuti alla popolazione civile, non siamo d’accordo con la scelta del procuratore della corte dell’Aja che ha parificato Israele con Hamas. Anche noi abbiamo criticato le scelte di reagire in maniera sproporzionata rispetto all’attacco subito ma non si può equiparare uno Stato con un’organizzazione terroristica. È un errore attaccare Rafah, significa non fare un’operazione chirurgica ma uno scontro militare durissimo che si concluderà con la vittoria di Israele ma con un prezzo altissimo per la popolazione civile che non ha colpa, non bisogna dare pretesti a Hamas. Siamo per la creazione di uno stato palestinese che conviva con Israele, siamo pronti a mandare nostri militari qualora ci fosse una missione dell’Onu a guida araba per preparare la nascita di uno stato palestinese. Non c’è il sostegno della comunità internazionale e nemmeno degli amici di Israele per un attacco a Rafah, molto difficile non colpire la popolazione civile, le porte sono chiuse, le autorità egiziane temono una fuga verso l’Egitto. Continuiamo a inviare beni di prima necessità attraverso il progetto food for Gaza. Siamo favorevoli a riconoscere lo stato della Palestina a patto che ci sia un riconoscimento reciproco”. **“ Le operazioni Aspides ”** “ La nostra è una politica estera di pace, per far arrivare le nostre imprese e la nostra bandiera italiana nei Paesi esteri. Come stiamo facendo politica estera nel Mar Rosso, dove stiamo garantendo il traffico marittimo internazionale grazie all’operazione difensiva di sicurezza marittima IMP Aspides. Quando parliamo di difesa e forze armate, non parliamo di come fare la guerra, ma sono tutti strumenti fondamentali di politica estera, per rafforzare la presenza dell’Italia nel mondo, come attraverso l’agenzia Ansa e tutti i nostri reporter e giornalisti. L’obiettivo unanime è rafforzare la presenza del nostro paese a livello mondiale. Abbiamo un tavolo permanente al Ministero degli Esteri sul tema della Russia, come sul Mar Rosso. In Russia ci sono circa 200 imprese italiane che operano nel rispetto delle regole, anche all’interno delle sanzioni imposte. Recentemente sono state colpite le aziende Ariston e Unicredit, stiamo cercando delle soluzioni, attraverso il sistema del Ministero degli Esteri e la nostra ambasciata. Le nostre imprese non sono abbandonate, dietro a loro supporto c’è il nostro governo italiano. In Ucraina i soldati italiani hanno il vincolo di operare in difesa dell’indipendenza del paese, non per altre operazioni al di fuori dei confini. Lunedì prossimo alla riunione dei ministri degli esteri in Europa, vedremo se dare delle sanzioni con delle basi giuridiche. Cerchiamo di capire come aiutare le imprese a livello giuridico. L’ambasciata e il Consolato stanno facendo tutto il possibile”. **" Sottrarre territori a Putin per arrivare al tavolo della pace "** “a tu per tu” di Bruno Vespa ha sottolineato anche come "sia importante che Putin non prevalga del tutto in Ucraina, che incassi il meno possibile in termine di territori perché ciò porterebbe ad una situazione di equilibrio per poterci sede al tavolo della pace". "Il nostro obiettivo politico è la pace - ha aggiunto il vicepremier -, in Russia come in Medio Oriente, questo deve essere chiaro. Ed è proprio per questo che sosteniamo la resistenza ucraina, per far sì che la Russia non occupi più di quanto ha già occupato e si arrivi ad un accordo per la pace. E' importante che Putin non vinca, perché per ora non sta ancora vincendo e ritengo che non sia nelle condizioni di fare molto di più, penso che lo sappia anche lui".
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