Alis

Assemblea ALIS 2023, Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionele

15/11/2023

**La Bce non doveva aumentare i tassi** “Certamente le due guerre ai confini della nostra area di maggiore influenza, Mediterraneo e Balcani, non aiutano la nostra economia – dice il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, rispondendo alle domande di Nicola Porro nell’uktima intervista pubblica alla due giorni dell’Alis, prima delle conclusioni del presidente Grimaldi - Abbiamo visto aumentare il costo delle materie prime - prosegue Tajani - a cominciare dal petrolio… e abbiamo visto il conseguente aumento dell’inflazione, con la scelta sbagliata della Bce che ha alzato il costo del denaro: non avebbe dovuto farlo perché la nostra crisi è venuta da fuori e non dall’interno dell’economia europea, come è invece accaduto negli Usa”. “C’è un periodo di instabilità – prosegue Tajani - e certamente è più più difficile fare attività commerciale nell’area del Mediterraneo. C’è il blocco anche connesso all’aggressione della Russia all’Ucraina, con disagi forti nei commerci, vediamo cosa sarà del popolo palesitnese, c’è la Siria coinvolta, il Libano in qualche modo nella parte meridionale lambito dalla guerra, e anche Israele era un luogo dove avevamo grandi interessi economici, insomma c’è tutta una situazione di guerra che non agevola l’economia. Io credo che non sia vicino il momento della fine della guerra in Ucraina e continueranno a esserci effetti negativi, di positivo c’è però che l’Ucraina farà parte del mercato interno dell’Ue, le nostre imprese saranno sempre più presenti, ci sarà bisogno di ricostruire tutto. Stiamo già ricostruendo la cattedrale di Odessa, grazie all’iniziativa del Maxxi e della Triennale, c’è tanta azione italiana già in campo e questo anticipa quel che accadrà quando l’Ucraina farà parte del mercato interno”. **Forza Italia partito ambientalista pragmatico** “Mi pare ci sia già un cambiamento: il Ppe ha dato un segnale chiaro di insoddisfazione specie per quanto riguarda la politica ambientale di lotta al cambiamento climatico, una politica impostata da Timmermans che è ideologica. Siamo convinti si debba ridurre al Co2 ma comprendiamo nella lotta al cambiamento climatico anche la questione sociale, non possiamo dare alle imprese obiettivi irraggiungibili. La green economy dev’essere una possibilità, che possa essere colta dal mondo imprenditoriale. Non basta dire no, come fanno Thumberg e Timmermans. Faccio un esempio. È giusto dire che i fitofarmaci e i fertilizzanti non vanno bene per la tutela dell’ambiente, ma vallo a dire a un agricoltore… Allora abbiamo finanziato gli studi sulle tecnologie di coltivazione assistita, per creare non Ogm ma specie più resistenti, in modo che di fitofarmaci non ci sia più bisogno. Le biotecnologie: proprio ieri abbiamo organizzato un convegno in materia. Ci siamo battuti contro il blocco dei veicoli non elettrici dal 2035. Invece di ridurre del 100% le emissioni di Co2 nel 2035 facciamo un periodo di transizione, un taglio del 90% e una finestra del 10% per dare tempo alle imprese di completare la transizione. Io voglio trasformare Forza Italia in un partito ambientalista pragmatico, un atteggiamento che fa parte della nostra cultura. Berlusconi quando ha costruito una città l’ha fatta verde, a misura d’uomo. Quando diciamo di ristrutturare i centri storici diciamo matrimonio tra industria e ambiente, lavora l’edilizia, impedisci la dispersione di calore, così combatti il cambiamento climatico. Invece di penalizzare la casa con scelte impossibili, se dici: lavoriamo per la riqualificazione urbana, è il matrimonio tra industria e ambiente, si può fare. Questo è il pensiero sul quale dobbiamo lavorare: un ambientalismo pragmatico che fa crescere l’economia”. **In Finanziaria taglio al cuneo e più soldi a forze dell'ordine e sanità** "Le luci di questa manovra riguardano il taglio delle tasse, la riduzione del cuneo fiscale che è stato rinnovato per un anno. Si tratta di aiuti a famiglie e imprese. Così come metto tra le luci i soldi per rinnovare i contratti in sanità e al comparto della difesa, in un momento in cui c'è uno sforzo non trascurabile da parte delle forze armate e dell'ordine. Poi c'è la questione legata all'immigrazione, alla sanità, in cui occorre tagliare le liste d'attesa, perché è una vergogna che nella seconda potenza industriale d'Europa ci vogliono mesi per una tac per un sospetto tumore. E poi ci sono gli aiuti alle mamme, che possono avere una decontribuzione dal secondo figlio in poi. Sono segnali a favore della dignità della donna, perché non deve essere messa di fronte al bivio di scegliere se lavorare o fare figli. E' una scelta anche etica". "Tra le ombre invece inserisco la tutela della casa - ha aggiunto -, ci sembrava ingiusto che tutte le abitazioni date in affitto avessero una penalizzazione fiscale. Per la prima casa che si pone in locazione è rimasta la cedolare al 21 per cento, mentre per la seconda e terza casa sarà al 26 per cento. In più c'è il codice Cin che potrà far emergere tutti i contratti che si faranno così entrare nelle casse dello Stato 1 mld di euro". Di qui il vicepremier ha lasciato intendere che si aspetta un maxiemendamento, che "potrà mettere anche al sicuro le pensioni dei medici, su cui bisogna stare molto attenti, altrimenti ci sarà una grande fuga". E su ciò che i giornali raccontano delle divisioni nella maggioranza, ha risposto: "E' coesa, ovvio che però siamo tre partiti differenti e possiamo avere sensibilità differenti: non ero d'accordo sugli extraprofitti sulle banche e l'ho detto. Dobbiamo avere un sistema finanziario e bancario forte per attrarre investimenti in Italia, con i sistemi ballerini vanno a Londra". E su Berlusconi e il processo di riforma che dovrebbe portare a scegliere il premier, ha concluso: "A lui sarebbe piaciuto perché conferisce stabilità al Paese, anche per la finanza è importante avere un governo stabile. Sapeva bene che se il Paese viene rappresentato alle riunioni internazionali ogni anno da una persona diversa perdi di credibilità. Noi facciamo una proposta a favore della stabilità, volete scegliere voi il presidente del Consiglio o preferite sia frutto di un papocchio? I cittadini sceglieranno. La politica estera europea non la decide nessuno. Non c’è una politica della difesa, quindi l’Europa è debole. Io sono per un’Europa federale, significa avere una forza che ti permette di tutelare 600 milioni di cittadini. Già l’Europa si è schierata a favore dell’Ucraina, per la questione israelo palestinese c’è una divisione storica. Israele nasce perché erano stati sterminati 6 milioni di ebrei. La soluzione logica è quella di uno Stato agli ebrei e uno ai palestinesi. Quando si era raggiunto l’accordo di Abramo con l’Arabia Saudita, Hamas ha scatenato l’inferno. Adesso bisogna lavorare per abbassare la tensione, ma anche se lavoriamo giorno e notte non è facile”. **Sono ambientalista ma dobbiamo fare norme socialmente sostenibili** “Bisogna mettere le imprese nelle condizioni di combattere la battaglia per la decarbonizzazione in modo sostenibile, altrimenti chiudono, vendono le navi e i marinai se ne vanno a casa. Bisogna fare norme realizzabili anche dal punto di vista sociale, perché non credo che nessun imprenditore voglia inquinare il mondo, ma noi dobbiamo imporre loro un percorso che possano fare. E’ come se mi dicessero “domani fai la maratona”, io cedo le armi, neanche ci provo. Se mi danno sei mesi per allenarmi, posso provarci!”: è stato diretto e compensibile il vicepremier Antonio Tajani nell’illustrare all’Alis il suo approccio pragmatico anche se convintamente ambientalista: “Troppe persone anche all’interno della commissione Ue hanno mari studiato a Bruges ma non hanno mai lavorato in una fabbrica o su una nave… hanno un approccio teorico”. A Nicola Porro che gli chiedeva se l’Italia abbia la giusta considerazione di sé, Tajani ha precisato: “Credo che l’Italia, anzi gli italiani, considerano il nostro Paese molto meno di quanto lo considerino gli altri. Noi diciamo che il Sud Italia deve diventare un grande hub energetico dal quale partono materie prime destinate anche al nord. E ancora: mi hanno aggredito quando ho detto che bisogna privatizzare i porti. So che il patrimonio dello Stato non si può vendere, ma affidare servizi si può. Il Porto di Rapallo sta costruendo una parte nuova che saranno gestiti da privati: se non si confermeranno all’altezza, il sindaco potrà togliere loro la concessione. Le gare possono essere fatte anche riservandole a operatori europei per evitare intrusioni dall’esterno. Questo non significa certo togliere la Guardia Costiera o la Dogana… Se in un comune c’è un servizio di raccolta rifiuti gestito da privati che funziona, ok: perché impedirlo? Come le scuole private che possono essere eccellenti. Lo Stato deve fare buone regole e mettere i privati in condizione di lavorare nel modo migliore possibile, questo deve fare lo Stato, in un Paese moderno. Lo Stato dà le regole e traccia il campo e nomina arbitro e guardalinee, poi giocano le squadre”. Infine Tajani ha risposto sulle lungaggini europee sul dossier della vendita di Ita alla Lufthansa: “Ero commissario europeo e ho dato la prima autorizzazione alla Cai, la privatizzazione italiana dell’Alitalia. Era una compagnia privata che doveva competere. Ora meno male che si venda ai tedeschi e non ai francesi perché Air France avrebbe spostato tutto il traffico sul suo hub di Parigi, Charles De Gaulle. Invece i tedeschi hanno già aeroporti saturi, comprano Ita solo per fare business, la Lufthansa non ha interesse a togliere centralità a Fiumicino e agli scali italiani”.
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