Alis
Assemblea ALIS 2023, Edoardo Rixi, Viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti
14/11/2023

**Aumentiamo la capacità logistica del 70% entro il 2032**
“Siamo un paese che sta investendo 200 miliardi di opere pubbliche infrastrutturali in 10 - 12 anni: se saremo capaci di completarle nel 2032 avremo i corridoi europei con un aumento di capacità logistica di quasi il 70%, il che vuol dire incrementare la possibilità che il paese diventi il secondo pilastro per garantire connettività tra il nostro continente che ha poche materie prime e bisogno di approvvigionamento. Nel Mediterraneo transita il 25% delle merci a livello mondiale, siamo di fronte all’Africa, il continente che avrà il più grosso sviluppo. L’economia del sud-est asiatico comincia a guardare meno verso il Pacifico e più verso il Mediterraneo. Il Governo verrò giudicato su questo. Aumentare la capacità logistica del paese e la capacità produttiva, per fare chilometri di ferrovia ci vuole qualcuno che costruisca.
Il dibattito sulla riforma delle autorità portuali va avanti da mesi, spero che entro la fine dell’anno ci sia una delega del governo, è fondamentale avere un sistema nazionale diversificato sul territorio. Ogni singolo porto ha diverse vocazioni, ci vogliono operazioni di investimento costanti che incrementino la capacità delle dorsali e incrementino ferro e marebonus, perché strutturalmente logisticamente siamo diversi da altro paesi, facciamo molta pii fatica di altri paesi europei a fare una strada: abbiamo più del 50% delle gallerie e dei viadotti dell’Europa. Ci vuole uno shift modale ferro-gomma compatibile col fatto che stiamo lavorando sulla rete. Abbiamo 24 miliardi di lavori sulla rete ferroviaria da finire nel 2026, rischiamo se non abbiamo capacità di fluidità tra mare ferro e gomma, colli di bottiglia importanti. Dev’esserci una visione di medio lungo periodo. Sarebbe fondamentale che i valichi portuali rimanessero aperti non solo otto ore ma poter diluire il traffico su tutta la giornata, 18 ore, ma per far questo c’è bisogno che i magazzini delle imprese aprano anche di notte. Riuscire a gestire meglio il traffico, con meno oneri per gli operatori. E poi i valichi alpini: al Frejus ci fermano 150 treni, al Brennero il completamento è atteso per il 2030, lavoriamo con la Svizzera. Aumentare la capacità dei valichi alpini si può anche scendendo da 2 a 1 macchinisti come negli altri paesi europei”.
**La politica atlantica è tornata all’ordine del giorno**
Per il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Edoardo Rixi “gli ultimi eventi post-Covid, cioè la crisi ucraina e ora la guerra in Israele hanno riportato in Occidente all’ordine del giorno una politica atlantica che fino a poco fa sembrava fosse quasi finita, con le linee logistiche europee che andavano direttamente verso l’Asia e saltavano gli Stati Uniti, mentre oggi il gas liquido ci arriva proprio dagli Usa”.
“Per noi è fondamentale iniziare a parlare di green corridor, se n’è discusso in Giappone al G7, per capire come entrare in quei corridoi – ha proseguito - e capire quali saranno linee logistiche del futuro, che non sostituiranno le altre ma saranno canali di sicurezza rispetto al quadro geopolitivo e alle sue possibili involuzioni. Per questo è importante, in questo momento di tensioni globali, creare rapporti di friendship tra nazioni che condividono gli sviluppi di nuovi rapporti logistici internazionali. E penso anche all’India che finora non si era aperta massicciamente ai traffici marittimi, nonostante un forte tasso crescita. L’Italia porterà all’attenzione dei partner del G7 tutti gli obiettivi importanti per noi, e primo di tutti il tema del Mediterraneo. Se non stabilizziamo il Nord Africa, la nostra crescita non sarà stabile, e nella storia i nostri momenti di maggior crescita sono sempre stati quelli in cui c’era una comunità stabile in Nordafrica. Abbiamo bisogno di aver partner affidabili e non possiamo per questo regalare risorse: sul tema degli Ets si è usato uno strumento improprio per agevolare i porti africani anziché quelli del Sud Europa. Sviluppo omogeneo vuol dire avere infrastrutture affidabili in quei paesi e non regalare soldi per far fare dumping industriale”.
“Il nostro paese è l’unica grande potenza europe – ha poi sottolineato Rixi - che ha tutte le coste nel Mediterraneo….dalle cui fortune dipendiamo, è importante che torniamo a fare commercio e così garantire all’Africa quell’equilibrio che viene portato dallo sviluppo. Come tutte le sfide si può vincere o no ma questi cambi geopolitici aprono prospettive interessanti, dobbiamo ritrovare la capacità di accettare le sfide e bisogna che il pubblico e il privato non si sentano più separati in casa. Le future generazioni devono poter contare su maggiore ricchezza di oggi. Non abbiamo risorse naturali, la nostra forza è la collocazione geografica e il know how sedimentato qui per centinaia di anni. Dobbiamo spingere i nostri giovani a non restare sui divani ma a crearsi un futuro con la forza del lavoro. Anche per questo non è proprio il momento per fare uno sciopero generale anche perché non c’è una piattaforma di diritti dei lavoratori ma solo la critica a una finanziaria che distribuisce pochi soldi, ma perché non ce ne sono di più, allora anch’io ne vorrei di più per le ferrovie o il Marebonus… Ma abbiamo grandi capacità, che oggi la finanza internazionale guarda con attenzione al nostro Paese e meglio che ad altri. Amazon è riuscita in 7 mesi ad aprire un centro logistico ad Alessandria dopo che per anni aveva atteso invano le autorizzazioni in Francia”.
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