Alis

Assemblea ALIS 2023, Emanuele Grimaldi

14/11/2023

**L’Ets è una tassa che non risolve nulla anzi crea un grande rischio** "Questa Ets sembra una tassa-dispetto", chiede Bruno Vespa a Manuel Grimaldi, a.d. del Gruppo Grimaldi, all’inizio di un’intervista congiunta con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “L’intento è nobile, da parte europea, ma trascura – risponde Grimaldi - che oggi il trasporto marittimo movimenta l080-90 per cento merci emettendo appena il 2% della CO2, rispetto alle altre modalità. Il trasporto marittimo è di gran lunga il più green, se lo si tassa si rischia di rimettere sulla strada i trasporti quel che erano stati trasferiti sul mare. Questa visione europea troppo eurocentrica trascura inoltre che l’Ue risponde solo per il 7,5% delle emissioni marittime, quindi comunque Ets non risolve alcun provlema. L’Europa fa parte di un consesso mondiale e solo in quell’ambito questi problemi vanno trattati e risolti. C’è l’Aimo, la più grande agenzie dell’Onu responsabile del trasporto marittimo, che è la sede giusta. Noi abbiamo detto che entro il 2050 andremo a net zero, e l’Aimo ha fatto propria questa indicazione, il vero problema è come arrivare a questo risultato. Oggi non ci sono ancora le tecnologie necessarie a usarli. Abbiamo fatto due grandi riunioni, con l’Associazione dei produttori dei nuovi carburanti, con un italiano a presiederla – Francesco Lacamera – hanno partecipato 35 ministri e più di recente l’associazione dei porti mondiali, perché questa risoluzione di un così grande problema non può essere rimessa ai soli armatori” **La nostra proposta per la decarbonizzazione marittima** “L’Ets pone anche un evidente problema alle rotte intercontinentali che punterebbero sugli scali extra-europei per non dover pagare la tassa – ha detto Emanuele Grimaldi, proseguendo nell’intervista con Vespa - E minaccerebbe la continuità territoriale con le grandi isole: la Sicilia e Sardegna sarebbero mete paganti, il che creerebbe un problema enorme di continuità. E le autostrade del mare? Sono il sistema più verde e lo si tasserebbe! Quando l’Europa invece ha un peso enorme all’interno dell’Aimo per spingere gli altri e trovare soluzioni. Noi come associazione mondiale degli armatori abbiamo presentato una proposta all’Aimo che dovrà decidere, una proposta cui crediamo molto: si tratta della found and reward system. Anche noi, noi stessi, diciamo di tassare tutte le navi del mondo, per un totale che secondo la nostra formula genererebbe oltre 10 miliardi di dollari, la metà dei quali potrebbe essere spesa per produrre nuovi carburanti verdi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo che oggi subiscono i danni del climate senza avere condiviso bi enefici dell’inquinamento. L’altra metà potrebbe servire a ridurre il gap del costo tra gli attuali carburanti e quelli nuovi. Questa domanda sostenuta servirebbe a produrre su vasta scala e grandi numeri nuovi carburanti determinando un contenimento del prezzo. Ma questo sforzo deve essere esteso a tante altre categorie d’imprese: se nei porti non abbiamo le infrastrutture per distribuire i nuovi carburanti, tutto resta vano. E ricordiamoci che noi utilizziamo 4% di carburanti liquidi, sono le aziende energivore che ne utilizzano molto di più”.
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