Assemblea ALIS - Monti: I rimpalli burocratici rallentano la crescita

Un forte appello alla sburocratizzazione è giunto, stasera, alla tavola rotonda sulle filiere che sta concludendo la prima delle due giornate Alis a Roma, dal presidente della Autorità di siema portuale della Sicilia Occidentale Pasqualino Monti: “Sono stato nominato dal governo Draghi come commissario straordinario per la messa in sicurezza del bacino, quella che ha consentito a Fincantieri la costruzione di nuove unità navali importanti e permetterà di produrne altre 5 da 170 metri di lunghezza. Evidentemente quell’opera è determinante ma i fondi per eseguirla, 81 milioni, mi sono stati nominalmente assegnati ma non sono stati ancora erogati, l’attuazione del decreto è passata nelle segrete stanze del Mef che l’ha palleggiata con il Mims oggi Mit, e dopo un anno e mezzo la norma è stata attuata con la finanziaria in corso di approvazione, e finalmente avremo realmente i fondi per costruire quel bacino. Questa storia la dice lunga sullo stato della burocrazia in Italia, semplificare per noi deve essere la priorità. Sono arrivato in Sicilia nel 2017 e a porto Empedocle c’era un rigassificatore non considerato’ strategico come appare oggi, Abbiamo pensato che invece lofosse, anche se andava ben spiegata alle comunità locali, e ci sono voluti 8 anni per avere la Valutazione di impatto ambientale dal ministero competente, poi nel 2019 c’è stato un ripensamento, una nuova procedura e siamo arrivati a quest’anno… Penso anche ai due giacimenti di gas al largo di Gela che Eni attende di poter sfruttare, il permitting ambientale è durato 10 anni, ora il porto di Gela rientra nella nostra autorità, e meno male: altrimenti sarebbero mancati i piazzali e la logistica per permettere la costruzione della piattaforma off-shore. Il mio vuole essere un messaggio anche costruttivo, oggi in Sicilia Occidentale ci sono 4 porti, in pratica abbiamo incrementato il Pil, quadruplicando i volumi, abbiamo fatto crescita ma si potrebbe fare di più. Però con lo spirito di cambiare davero le cose e metterci la faccia, per non ritrovarci tra qualche anno a denunciare gli stessi problemi”.