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Assemblea ALIS - Russo: Aprire un tavolo software sulla logistica italiana

29/11/2022

"Italia è la seconda potenza manifatturiera in Europa, la settima al mondo ma è soltanto la diciannovesima per competitività della logistica secondo Logistics Performance Index. Dei sei 6 indicatori delle performance soltanto per infrastrutture fisiche ci facciamo notare, il che non significa che non vadano fatte le opere (ci sono le risorse e i soggetti che dovranno realizzarle), significa invece che negli altri 5 indicatori avviene la catastrofe della competitività del sistema della logistica". A dichiararlo nell'ambito dell'ultima tavola rotonda dell'Assemblea Alis in corso a Roma è Ivano Russo, amministratore unicoRAM SpA. Russo spiega come "il 96 per cento delle imprese italiane della logistica abbia meno di 9 addetti e faccia un fatturato di 5 milioni di euro, numeri da negozio del centro di Milano". Di qui cita gli altri parametri che vedono indietro il Paese. "La regolazione ostile, solo nei porti 133 procedimenti sulla merce in capo a 13 diverse amministrazioni e ora, dopo sei anni di sperimentazione, ci sarà forse uno sportello unico doganale e dei controlli ma in un solo porto. C'è poi la qualità del lavoro, su cui Alis sta facendo importanti iniziative, mancano macchinisti, marittimi e operatori di magazzino e sono tutti stranieri quelli che si trovano. Quindi lo sdoganamento della merce". Serve un tavolo software sulla competitività della logistica italiana per Russo. "La logistica - ha concluso - ha sfondato 1.000 miliardi di euro fatturato, è il 12 per cento del Pil comunitario, è la quarta componente del Pil europeo però se vai a vedere dove ci sono i grandi centri di potere trovi il terminalismo tedesco, le compagnie armatoriali contenitori danesi, svizzere, francesi, le grandi imprese delle spedizioni estere. L'Italia è l'unico Paese del G8 che, oltre Grimaldi, non ha un solo campione nazionale in nessuna delle 8 filiere strategiche della logistica mondiale. Significa non presidiare i propri interessi economici su scala globale, soprattutto per un paese che non ha materie prime e vive di esportazioni".
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