Politica

Bonomi in Ucraina: l’industria italiana a Kyiv per lavorare alla ricostruzione

24/6/2022

Al termine della missione in Ucraina, il Presidente Carlo Bonomi in un’intervista ad Avvenire e nell’approfondimento del Sole24ORE, fa un bilancio della sua visita nel Paese e degli importanti incontri con le più alte cariche dello stato. Il Presidente Bonomi ha incontrato il Presidente Zelensky, al quale ha innanzitutto espresso il più sentito cordoglio per le stragi di civili del suo popolo e ha riconfermato il sostegno di Confindustria a difesa dei valori di libertà, democrazia e sovranità dell’Ucraina. Ha poi avuto una serie di incontri con il vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia ucraino Yulia Svyrydenko e con alcuni tra i membri più importanti dell’esecutivo ucraino, tra cui il Ministro dell’Energia Halushchenko, il titolare degli Esteri Kuleba, il Viceministro dell’Economia delegato al Commercio estero, Kachka e il Ministro delle Finanze, Marchenko. Confindustria, d’intesa con il governo italiano e in piena collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Ucraina, è la prima Associazione imprenditoriale europea in missione a Kyiv a testimonianza della volontà, da parte di migliaia di imprese italiane, di impegnarsi per sostenere il popolo ucraino. Secondo Bonomi solo libertà e democrazia garantiscono lo sviluppo economico e sociale e la diplomazia economica è un tassello importante di quella politica per il raggiungimento di obiettivi comuni. Questo significa costruire un mondo che non sia diviso a grandi blocchi contrapposti ma uno che includa e che dia a tutti dia la possibilità di accedere alle commodities. In questo contesto, il Presidente ha sottolineato il ruolo economico dell’Ucraina nel mondo e gli effetti che il ritorno ad una condizione di pace avrebbero sulla crescita e il benessere del Paese, del suo popolo e di tutte le nazioni che intrattengono relazioni con l’Ucraina. Va proprio in questa direzione la sigla del Memorandum of Understanding, siglato nel corso della missione di Confindustria a Kiev, che mira ad intensificare la cooperazione economica e industriale tra Italia e Ucraina e ad accompagnare le imprese italiane nell’attuazione di progetti congiunti volti a ricostruire l’economia del Paese, ripristinare le infrastrutture distrutte dalla guerra, attrarre investimenti e intensificare la cooperazione economica e industriale tra Italia e Ucraina. Un’attenzione particolare è riservata all'energia, una partita importante su cui si può attivare da subito una cooperazione, in particolare sulle rinnovabili, con un approccio strategico per sganciare il nostro Paese dalla dipendenza dal gas russo, considerato che l'Ucraina è agganciata alla rete elettrica europea. Nella visione del Presidente tutto questo deve avvenire nel quadro di un partenariato all’interno di progetti speciali europei, di progetti nazionali nel rapporto diretto tra il Governo italiano e quello ucraino e in forma di cooperazione congiunta diretta tra imprese e filiere industriali italiane e ucraine. Per questo Confindustria aprirà proprio a Kyiv una propria rappresentanza diretta per coordinare tutti i progetti congiunti che prenderanno avvio con il MOU. Nell’intervista rilasciata ad Avvenire, il Presidente Bonomi è tornato su alcuni temi di attualità, tra cui il tetto europeo al prezzo del gas, il cuneo fiscale, il PNRR. Rispetto all’ipotesi del pricecap europeo sul gas, il Presidente ha ribadito che, qualora in Europa non si riuscisse a trovare un accordo, occorrerebbe adottarlo a livello nazionale senza perdere altro tempo. Il prezzo del gas, l’escalation dei prezzi delle altre materie prime, l’inflazione e l’aumento dei tassi, hanno ulteriormente acuito i problemi per le imprese italiane. Confindustria, a tal proposito, aveva chiesto già nella manovra del 2021 misure strutturali di rilancio dell’economia e non misure una tantum che non hanno alcun effetto sulla crescita. Sul PNRR, Bonomi è tornato a sottolineare la necessità di ricalibrarlo considerata la difficoltà di raggiungere gli stessi obiettivi con i prezzi cresciuti del 30% e oltre. A questo, ha rimarcato Bonomi, va aggiunta la considerazione che l'accelerazione degli obiettivi ambientali con il piano FitFor55 e la necessità di sostituire al più presto il gas russo richiedono fondi aggiuntivi sia a livello europeo che nazionale. Pr tutte queste ragioni, ha ricordato il Presidente, sarebbe stato importante dare vita al patto sociale con Governo, imprese e sindacati, come più volte invocato da Confindustria che ad oggi non si è realizzato. In conclusione, il Presidente è tornato sul taglio sul cuneo contributivo da 16 miliardi, sui redditi sotto i 35mila euro lordi, per due terzi a favore dei lavoratori e per un terzo destinato alle imprese: una proposta concreta per aumentare il reto dei lavoratori, su cui Confindustria è in attesa di risposta.
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