Economia

Deficit debito, Ue: rispetto a regole impossibili da mantenere io non credo che per serietà si possa dire di sì

6/12/2023

Deficit debito, Ue: Giorgetti, “la risposta è serietà, che implica prendersi impegni che si possono mantenere. Di fronte a delle regole sfidanti, noi in qualche modo possiamo anche accedere, ma rispetto a regole impossibili da mantenere io non credo che per serietà si possa dire di sì”. Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio di Senato e Camera, nell'ambito dell'esame congiunto della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al coordinamento efficace delle politiche economiche e alla sorveglianza di bilancio multilaterale. Le regole fiscali e di bilancio "non siano il fine ma il mezzo". “Il fine è la sostenibilità finanziaria, l’effettiva capacità di difesa del sistema dei valori occidentali di libertà e la transizione ecologica. Il mezzo è un sistema regole fiscali coerenti con queste finalità strategiche e che ne consentano la realizzazione”, ha aggiunto. Le esigenze di consolidamento “dovrebbero essere compatibili con l'intento di favorire una crescita sostenibile e duratura dell'economia, che potrebbe essere ostacolata da vincoli eccessivi e regole troppo stringenti”. “Ridurre l'elevato debito pubblico e i disavanzi eccessivi è un obiettivo del governo ed è nell'interesse generale del Paese. Il peso degli interessi che paghiamo sul debito pubblico ha ormai raggiunto livelli molto elevati, assorbendo risorse che potrebbero essere più utilmente destinate a interventi diretti a consolidare il nostro tessuto economico e sociale. In prospettiva, ridurre il debito pubblico consentirebbe di liberare maggiori risorse connesse agli oneri del relativo servizio e, allo stesso tempo, ridurre il premio sul rischio che spinge verso l'alto i nostri tassi di interesse”, ha affermato ancora Giorgetti. Sebbene le proposte legislative della Commissione mettano da parte alcune delle regole che da più parti sono state ritenute eccessivamente onerose, una valutazione complessiva sulla coerenza della riforma del Patto di stabilità “rispetto agli obiettivi dichiarati e sulle implicazioni per gli aggregati di finanza pubblica richiede ancora la definizione di diversi aspetti”. Sul Patto di stabilità “la previsione di ulteriori vincoli rispetto a quanto proposto dalla Commissione potrebbe portare a un esito non pienamente conforme agli obiettivi della riforma così come delineati a partire dalla Comunicazione della Commissione stessa: vale a dire un assetto caratterizzato da semplicità e da un maggiore equilibrio tra gli obiettivi di crescita economica, di promozione della transizione ecologica e digitale, nonché di sostenibilità del debito pubblico”.
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