Economia

Dopo il discorso di Putin prezzi del grano ai massimi da 2 mesi

26/9/2022

I prezzi del grano sono saliti su valori massimi da oltre due mesi a causa dei timori di un’escalation della guerra in Ucraina dopo il discorso di Putin alla Nazione e le ripercussioni a livello internazionale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla chiusura delle contrattazioni alla borsa merci di Chicago (Cbot) dove il future sul grano con consegna a dicembre si è attestato a 9,03 dollari per bushel (27,2 chili), il valore più alto dall’11 luglio 2022. A scuotere il mercato è la possibilità che si possano chiudere i corridoi per il commercio dei cereali aperti grazie all’accordo raggiunto tra Nazioni Unite, Turchia, Ucraina e Russia per assicurare i traffici commerciali nei porti del Mar Nero. L’incertezza alimenta le speculazioni con forti oscillazioni dei prezzi che nei Paesi ricchi favoriscono l’inflazione ed in quelli poveri la fame. Nonostante il crollo dei raccolti fino al -30% abbia limitato la disponibilità di prodotto in Italia, il grano peraltro viene in questo momento sottopagato agli agricoltori, costretti a produrre in perdita a causa dei rincari record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Come per il gas anche e soprattutto nell’alimentare l’Italia deve lavorare per ridurre la dipendenza dall’estero intervenendo nell’immediato sui costi energetici per salvare aziende e stalle” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali. Serve anche investire – conclude Prandini – per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento di risposta ai cambiamenti climatici”.
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