Trasporti e logistica

Emanuele Grimaldi: «I rischi sono planetari l'Ue non stia a guardare»

15/1/2024

«Bisogna fare in fretta ad uscire da questa terribile situazione. Sono a rischio i traffici marittimi mondiali con ripercussioni gravissime sull'economia del pianeta». Emanuele Grimaldi, presidente del Gruppo armatoriale napoletano, guarda allo scenario del Mar Rosso con preoccupazione. Dalla scrivania più prestigiosa di un osservatorio privilegiato come l'Ics (International Chambers of Shipping) osserva tutta la complessità di una situazione che penalizza in particolare proprio il Mediterraneo e i suoi porti. Presidente le navi per sfuggire ai guerriglieri Houthi devono circumnavigare l'Africa «Una situazione assurda. Dieci-dodici giorni di navigazione in più che fanno aumentare in maniera rilevante i costi del trasporto marittimo. E poi i programmi di una nave vengono stravolti e si accumulano ritardi nei ritiri e nelle consegne». E i costi assicurativi? «Sono decuplicati in pochi giorni e aumenteranno ancora. Bisogna fare in fretta, altrimenti ci saranno ripercussioni gravissime sui costi delle merci». Si teme anche per il Pnrr. E poi le banche paventano un nuovo aumento dell'inflazione. «Con questa situazione i costi delle materie prime inevitabilmente aumenteranno. In tempi normali le merci. sarebbero arrivate nel Mediterraneo nei tempi e con i costi preventivati. Ora c'è il rischio che le navi fanno direttamente rotta verso il Nord Europa e, quindi, le merci impiegheranno più tempo e si dovranno sopportare maggiori costi per essere consegnate nelle loro destinazioni finali. Certo, i rischi di non rispettare i tempi per le opere del Pnrr sono reali, così come i timori di una ripresa dell'inflazione». Gioia Tauro, Napoli, Bari, Salerno sono porti che potrebbero essere molto penalizzati questa situazione? «Tutti i porti italiani ma direi tutti i porti del Mediterraneo rischiano un calo dei traffici. L'Europa è rimasta troppo ai margini di questa crisi». Cioè? «Guardi, come italiano sono orgoglioso che una fregata della nostra Marina Militare scorti le nostre navi. Ma non basta. L'Europa deve assumere un ruolo di mediazione completa, efficace. Fino ad oggi il nostro continente è rimasto a guardare, eppure gli interessi in gioco, proprio dei Paesi Ue, sono rilevantissimi. È incredibile che ancora oggi non ci sono tavoli importanti dove discutere. L'Europa può e deve fare molto di più. Io non ricordo crisi mondiali di questa rilevanza, come quella tra Israele e Hamas che ha implicazioni in tantissimi Paesi, senza iniziative diplomatiche importanti, senza un ruolo determinante dell'Europa. Le guerre fanno male, le ripercussioni sono gravi e saranno sempre più gravi». Si riferisce anche all'Ucrania? «Certamente. L'Europa è al centro di situazioni gravissime e bisogna fare di più per trovare soluzioni efficaci e soprattutto rapide. I prezzi pagati in vite umane sono già devastanti. È giunto il momento di muoversi sullo scacchiere mondiale con rapidità e determinazione. Non possiamo delegare, l'Europa deve avere un ruolo, altrimenti si rischia di subire solo le ripercussioni, come sta accadendo». Per quanto tempo ancora si può sopportare questa situazione? «Giorni, al massimo qualche settimana. Le navi devono seguire le loro rotte, devono rispettare i tempi. Le merci sono attese dalle aziende con puntualità. Bisogna stare attenti a tutti gli scacchieri, i traffici marittimi sopportano la gran parte dell'economia del pianeta». C'è altro che preoccupa oltre il Mar Rosso? «Bisogna fare attenzione alle schermaglie tra Cina e Taiwan. Anche questo fronte potrebbe diventare molto pericoloso». C'è apprensione per i nostri marittimi? «Sono eroi. Lo sono stati durante il Covid continuando a lavorare in situazioni difficilissime, lo sono ancora di più oggi, impegnati a navigare sotto i razzi che sfiorano le navi. Abbiamo visto quanti innocenti stanno pagando in Israele e in Palestina. Cento giorni di guerra hanno arrecato lutti insopportabili. I nostri marittimi sono gli innocenti estranei a quei territori. Ecco perché dico che l'Europa deve avere un ruolo più incisivo. In questo momento i nostri marittimi sono al fronte. E bene prenderne atto». Anche per questo è importante una eventuale partecipazione militare italiana in quell'area. «Assolutamente sì. Ci vuole una forte mediazione dell'Europa sul piano diplomatico ma anche una deterrente presenza delle nostre forze militari. E il ruolo dell'Italia è importante su entrambi i fronti. I nostri traffici marittimi da .e verso il Mediterraneo sono fondamentali per l'economia del nostro Paese». Fonte: Il Mattino
Allegato