Sostenibilità

Eolico, le imprese chiedono un cambio di passo per le autorizzazioni

16/11/2022

Semplificare l’iter autorizzativo, rivedere le linee guida nazionali per gli impianti eolici, istituire una Cabina di regia permanente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevedere dei meccanismi di supporto e di sostegno al comparto, istituire strumenti specifici per lo sviluppo del Power Purchase Agreement, con l’obiettivo di rendere il settore eolico una potente risposta economica, industriale e culturale alla crisi energetica e al necessario processo di decarbonizzazione dell’economia. Sono questi i temi affrontati nel corso del convegno ANEV a KeyEnergy, con importanti esponenti del settore energia. “Affrontare il tema della semplificazione per nuovi progetti eolici e per i rifacimenti, con un Governo appena formatosi è di fondamentale importanza” ha dichiarato Simone Togni, Presidente dell’ANEV “Quello che ci aspettiamo dal nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni è un definitivo cambio di passo e una ridefinizione dei processi burocratici. Nella prassi, la stragrande maggioranza dei progetti eolici e fotovoltaici presentati per l’autorizzazione vedono proprio da parte delle Sovrintendenze un diniego aprioristico non basato su elementi fattuali o su criteri di salvaguardia del paesaggio specificamente orientati verso la difesa di un vincolo, ma su fattori generici e spesso non corrispondenti alla realtà del territorio. Se invece il Ministero della Cultura si riappropriasse del potere di indirizzo a lui proprio, si potrebbe finalmente aprire una stagione nella quale lo sviluppo delle FER avverrebbe nel solco di criteri prestabiliti di mitigazione degli impatti. Le Sovrintendenze assurgerebbero quindi a elemento chiave di indirizzo e pianificazione dei criteri di inserimento armonico delle rinnovabili nel territorio e del paesaggio, con beneficio per il Paese”. Questo il commento dell’On. Nicola Procaccini, Parlamentare Europeo “L’obiettivo dell’indipendenza energetica nazionale si realizza aumentando la produzione interna, soprattutto da fonti rinnovabili. Le cui infrastrutture devono essere considerate strategiche per il progresso del Paese. Si può contemperare, con un po’ di buon senso, la tutela del paesaggio con la diffusione delle rinnovabili sul territorio, che vanno autorizzate ed applicate. L’evoluzione delle tecnologie rende possibile conciliare i due aspetti e una importante area di intervento riguarda il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti eolici già esistenti. Il programma da noi proposto agli italiani prevede un deciso aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, sburocratizzando le procedure autorizzative e avviando il sistema delle comunità energetiche”. “Entro la fine del 2022, le due Commissioni ministeriali che ho la responsabilità di guidare avranno emesso pareri favorevoli in materia di rinnovabili per circa 7 GW” ha dichiarato Massimiliano Atelli, Presidente della Commissione VIA VAS e della Commissione PNRR PNIEC, “Un risultato importante, ma che non ci appaga. Dobbiamo giudicarlo con realismo: è stato raggiunto con mezzi finanziari scarsi e risorse tecnologiche arretrate (tanto arretrate che l’azione di hackeraggio subìta ad aprile ha paralizzato il sistema operativo, e quindi il processamento da parte nostra dei dossier, per 60 gg.). Con la devoluzione degli introiti delle tariffe versate dai proponenti, stabilita dal Parlamento nello scorso agosto, il Ministero ha, finalmente, le risorse per dotarsi della tecnologia necessaria e potenziare l’organizzazione. Dobbiamo far fronte ad un picco di lavoro straordinario, perché le istanze di autorizzazione sono moltissime, e ciò richiede – per almeno due anni – un’organizzazione dimensionata in modo adeguato: in una parola, con più commissari e più supporto istruttorio. Se si fa questo, e al riguardo debbo dire che ho trovato subito attenzione e ascolto nel Ministro Pichetto Fratin, credo di non esagerare dicendo che nel 2023 quei 7 GW possono diventare almeno il doppio”. Così ha commentato Giampiero Goretti, Head of Energy Transition Regulatory Engie Italia “Quando pensiamo al futuro dei nostri figli, dobbiamo sentir nostra la responsabilità di consegnar loro un Paese più decarbonizzato e ambientalmente sostenibile. Sono quindi ora necessarie azioni concrete e responsabili da parte di tutti gli attori coinvolti nella transizione energetica, tanto dalle Istituzioni, a tutti i livelli, quanto dagli operatori di mercato”.
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