Grimaldi: “Preoccupato per gli equipaggi. I porti italiani? Tagliati fuori dalle nuove rotte”
29/1/2024
La crisi del Mar Rosso è pesantissima. “Ci troviamo ad affrontare extra costi assicurativi di 300-400mila euro a nave per passaggio che si vanno ad aggiungere al premio annuo”
Napoli – Per la situazione nel Mar Rosso “sono molto allarmato, prima di tutto per gli equipaggi”. A dirlo, in un’intervista alla Stampa e al Secolo XIX è Manuel Grimaldi, presidente dell’International Chamber of Shipping, la più grande organizzazione di armatori al mondo.
Il gruppo Grimaldi opera nel settore con 140 navi, di cui circa 30 impegnate nell’area di Suez. “Le navi – spiega – vengono attaccate e bombardate. È una cosa gravissima, una barbarie senza precedenti che colpisce anche i traffici marittimi. In questi giorni una nostra imbarcazione, la Grande Mirafiori Grimaldi è passata attraverso Suez scortata dalla Marina militare italiana che ha permesso un sereno e pacifico transito. In questo voglio ringraziare il Governo italiano che ha deciso di mettere due fregate a disposizione delle navi italiane”. I costi più alti diventano però “un problema nel problema. Parlando del nostro caso, ci troviamo ad affrontare extra costi assicurativi di 300-400mila euro a nave per passaggio che si vanno ad aggiungere al premio annuo. La circumnavigazione dell’Africa significa invece una spesa aggiuntiva di circa 1,5 milioni per nave”. In questo contesto, spiega Grimaldi, “vedo difficoltà per l’economia, soprattutto per quella del Mediterraneo. I nostri porti tradizionali sono lasciati fuori dalle nuove rotte di navigazione. Mi riferisco a porti come Livorno, Genova, Napoli, Gioia Tauro, ma anche Valencia e Barcellona. Le merci saranno molto probabilmente trasferite a Rotterdam e ad Amburgo mentre noi veniamo bypassati. Anche questo è molto grave. Di sicuro ci saranno ritardi nella consegna delle merci. Serve una diplomazia di alto livello. Il pericolo è di una grave escalation ed è immenso. A rischiare è soprattutto l’Europa”.
“E poi una delle preoccupazioni è che arrivi una rinnovata crescita dei prezzi con effetti sull’inflazione. Il costo dei trasporti è enormemente rincarato e non solo per il rialzo dei premi assicurativi. Un container per Genova, che era sceso al prezzo basso di mille euro, adesso è di nuovo a quota 5mila. Le spese più elevate finiranno sul consumatore finale”. Il governo italiano “ha operato molto bene. Le nostre navi si stanno spostando con il minor danno possibile. Sono molto grato per questo. Penso anche che la posizione presa dall’Italia sia giusta. Forse servirebbe uno sforzo maggiore da parte dell’Europa e da parte dei leader mondiali affinché gli attacchi terminino e si possa raggiungere finalmente una pace”.