Trasporti e logistica

Il presidente del gruppo Grimaldi parla delle prospettive dei trasporti via mare

17/6/2022

«Il traffico passeggeri si sta riprendendo e la Sardegna va ancora meglio» Il settore del trasporto merci via mare non ha conosciuto grandi difficoltà neppure negli anni più bui della pandemia. E anche ora che la crisi internazionale morde aziende e mercati, c'è chi si districa bene tra caro carburanti e tensioni che condizionano le rotte. Il Gruppo Grimaldi, uno dei colossi del settore, sta vivendo un momento di espansione. Da questo osservatorio Manuel Grimaldi, presidente e amministratore delegato dell'omonimo gruppo, vede opportunità per chi ha saputo muoversi con lungimiranza investendo in tecnologie e ambiente. **Presidente Grimaldi, da vari settori arrivano segnali di ripresa. Qual è lo stato di salute del trasporto marittimo ?** «Il nostro gruppo è poco esposto sul traffico passeggeri che è quello che ha risentito di più nel periodo del Covid. Sicuramente meno di altri. Quindi abbiamo vissuto momenti abbastanza sereni anche durante il Covid. Ora anche il traffico passeggeri, dopo aver sofferto soprattutto nel 2020, ma anche nel 2021, si sta riprendendo. Il bicchiere è per tre quarti pieno, siamo vicini ai livelli 2019. In Sardegna va anche meglio, anche perché il traffico domestico è aumentato. » **Però il settore merci ha sofferto meno. La vostra azienda è leader nel Mediterraneo, ma anche nel nord Europa. Come vanno le cose?** «Il trasporto marittimo passeggeri è fatto soprattutto per le linee a corto raggio. Sulle merci stiamo sviluppando Spagna e Portogallo, ma abbiamo navi che vanno in qualsiasi parte del mondo. Servizi per nord e sud America, sino a poco tempo eravamo su San Pietroburgo. Siamo presenti nel Baltico, nel mar Egeo» **Ci sono spazi in cui potenziare in traffici nel bacino del Mediterraneo, considerando che in alcune parti del mondo c'è una congestione dei porti?** «Nelle nostre zone non mi pare di scorgere grandi problemi di congestione. Ci possono essere a Francoforte o a Shanghai. Anche a Genova dicono di non essere congestionati. Nella nostra zona sono nati tanti porti hub, Gioia Tauro, Tangeri, Taranto. C'è stato un grande sviluppo». **Il settore mostra grande vitalità. Ma come e in che misura la guerra sta incidendo sui trasporti marittimi?** «Avevamo 4 navi della Finnliswagen dedicate a San Pietroburgo Trasportavamo 100mila Volkswagen. Ma ci siamo adattati, abbiamo sviluppato di altri mercati: Finlandia, Svezia, Polonia e abbiamo ottenuto risultati più che soddisfacenti» C'è però il problema del costo dell'energia ,dei carburanti. Come lo state affrontando? « È vero, dobbiamo confrontarci con un costo molto cresciuto rispetto al 2020 e al 2021. Tutto questo ha generato una crescita dei costi, che in parte abbiamo dovuto recuperare con un aumento del nolo. Anche se, devo dire, che i nostri sono stati più contenuti rispetto a quelli praticati da altri operatori», **Al vostro gruppo è caro il concetto di autostrade del mare. Con il caro carburanti va rivisto qualcosa o è sempre attuale?** « Oggi lo è ancora di più. Le nostre navi nel mondo sono tra le prime per grandissime innovazioni tecnologiche che riducono le emissioni, aumentano l'efficienza e quindi consentono un utilizzo minore di carburante. È vero che il caro carburante è un problema ma diventa un'opportunità per chi ne consuma di meno. Se trasporto le stesse quantità rispetto a un concorrente ma consumando meno, riesco a essere più competitivo» **La transizione ecologica quindi tocca anche il trasporto via mare?** «Ci sono grandi studi internazionali sui nuovi carburanti. L'ammoniaca è una delle soluzioni possibili, è praticamente idrogeno liquido, col vantaggio che non deve essere conservato a temperature bassissime. Però l’ammoniaca, affinché sia ecologica, deve essere prodotta in modo pulito. Per ora si produce in modo sporco e inquinante. Se viene prodotta da fonti rinnovabili, quando viene utilizzata non emette Co2. Ma servono ricerche e servono alcuni anni. Altra possibilità: si può catturare il co2, che può essere rivenduto e potrebbe vendere nei porti. Poi, per le grandi distanze si può pensare al nucleare di nuova generazione. Insomma, ci sono tante nuove possibilità» **Comporta investimenti pesanti?** « Il più grande impegno in cui ci si può cimentare oggi è quello di viaggiare e trasportare consumando la minore quantità possibile di carburante. Questo comporta studi su idrodinamica, eliche, pitture, timoni. Si possono ridurre i consumi sino al 50 per cento. Per questo abbiamo investito e stiamo investendo milioni di euro. Non è solo un fatto etico e sociale: porta poi grandissimi vantaggi. Il costo del carburante è la parte più pesante per un armatore. Con la nostra politica abbiamo risparmiato 500mila tonnellate, un 30 per cento di quello che consumiamo». **Veniamo alle politiche dei trasporti; le vostre navi hanno un asse importante nei collegamenti tra Sardegna e Toscana, tra Sardegna e Liguria, Rimane il nodo della continuità territoriale: voi siete sempre stati favorevoli al cosiddetto modello spagnolo. Siete sempre su questa posizione?** « Crediamo sia il sistema migliore: lasciare la scelta al mercato, dare la possibilità all'utente di andare col vettore che preferisce. Il governo ha scelto di fare gare su varie linee. Ci siamo aggiudicati due delle linee con sussidi pubblici e due linee che non ne ricevono più. In parte sono state recepite le nostre indicazioni: abbiamo sempre sostenuto che alcune tratte non avevano bisogno di sussidi. Crediamo sia un compromesso accettabile che lo Stato così abbia risparmiato un sacco di soldi. Se poi mi chiede se sono pienamente soddisfatto le dico di no». **L'asse Sardegna Toscana è uno di quelli strategici anche per il traffico passeggeri. Avete in programma investimenti e potenziamenti?** «Sulla Livorno-Olbia siamo di gran lunga compagnia preferita dal mercato: oltre il 50 per cento delle persone che ha viaggiato dalla Toscana a Olbia lo ha fatto con nostre navi» **I rapporti con Genova invece sembrano essere difficili...** «A Genova ci vengono sottratti degli spazi. E visto che non abbiamo lo spazio necessario, abbiamo deciso di spostarci a Savona, che può anche essere più conveniente. Per un francese o un torinese Savona è meglio. Sulla Porto Torres-Savona stiamo facendo numeri importanti: 76mila passeggeri. Ma andiamo bene anche sulla Cagliari-Palermo e, come detto, sulla Livorno-Olbia, oltre 200mila» **Insomma, non ci sono dubbi sull'attenzione del gruppo verso la Sardegna"** «Assolutamente no. E questi numeri lo dimostrano. Sono molto contento per questo boom che sta vivendo la Sardegna. Servirà a compensare, almeno in parte, tante aziende che in questi anni hanno sofferto molto». **A proposito di rilancio: come potrà incidere sul settore il Prr?** « Può incidere molto, soprattutto sulla Sardegna, ma sull'intero Mezzogiorno, contribuendo a consolidare la vocazione turistica. Creare le infrastrutture è prerequisito per avere più turismo. Aeroporti, porti, strade, alta velocità possono essere migliorati e essere determinanti. Il mondo dei trasporti è ben organizzato, ci sono ottime grandi aziende anche in Sardegna. Altro punto molto importante è quello dell'ecologia e della sostenibilità: eolico e fotovoltaico funzionano molto bene nel centro sud con una produttività del 50% superiore a nord». Fonte: (La nuova Sardegna)
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