Alis

LetExpo2024, Matteo Renzi - Presidente di Italia Viva

15/3/2024

“Finchè Ue non si sveglierà e con essa la comunità internazionale non capirà la rilevanza del quadrante del Mar Rosso – e mi pare che inizi - continueremo a subire le conseguenze degli attacchi Houti, e le subiranno innanzitutto le aziende e i cittadini. Io parlavo di queste cose quando non ne parlava nessuno e mi hanno preso in giro sulla mia linea a sostegno dell’Arabia”: esordio con foga oratoria e toni vibrati, quello di Matteo Renzi sul palco di casa Alis a LetExpo. “Gli Houti sono i ribelli legati a doppio filo all’Iran – prosegue il presidente di Italia Viva - vorrebbe la Jiad globale. Per questo la mia tesi da sempre è quella di fare accordi con gli arabi moderati, e non perseguire uno “scontro civiltà”. Gli arabi moderati e riformisti possono contrastare loro in prima fila gli estremisti islamici. Emirati Arabi e Sauditi impegnandosi nello Yemen stavano difendendo anche noi, perché da queste questioni geopoliticihe deriva il futuro della nostra vita oltre che del carrello della spesa. A quel punto, gli Houti hanno iniziato a bombardare l’Arabia Saudita costantemente, mettendo nel mirino il principe Mohamed Bin Salman. Prima della guerra in Ucraina, su 100 missili sparati complessivamente nel pianeta, 97 cadeva no in Arabia sparati dahli Houti”. “Dopo il 7 ottobre – ha concluso Renzi – gli estremisti Houti hanno cambiato strategia, puntando direttamente sulle navi nel Mar Rosso, che cambiando rotta saltano il Mediterraneo e i nostri porti, danneggiandoci in tutti i sensi”. Appassionato, inoltre, l’apprezzamento fatto da Renzi all’Alis, auspicando all’associazione, per il 2026, un “decennale memorabile, che sia un fattore importante per tutto il Paese”. “Sul tema del nucleare tutto gira sulla differenza tra populisti e riformisti. I primi hanno paura e scelgono di non fare una scelta decisa, come accaduto in Italia dopo Chernobyl e in Germania dopo Fukushima: quando hanno chiuso le centrali nucleari tedesche, con il parallelo problema della guerra in Russia, c’era il paradosso che non si trovava più combustibile. Dobbiamo aprire gli occhi sulla differenza tra chi fa politica e chi prende i like sui social, dove i primi guardano ai veri numeri concreti. Nel 2022 l’Europa ha speso molto per l’ideologia ambientalista, ma l’America, senza tanti proclami idealisti, ha ridotto il carbone del 10%. Occorre meno ideologia, ma più politica, meno burocrati, meno influencer e più politici. Quanta nostalgia per quando i politici volevano scrivere la storia e non farla, come avviene oggi sui social”. “Quando le elezioni regionali e comunali diventano l’argomento di cui parlano tutti i politici nazionali significa che il Paese non sta bene – dice Matteo Renzi, dal palco di Casa Alis a Letexpo rispondendo alle domande di Bruno Vespa sulle prossime elezioni regionali in Basilicata, dopo Sardegna e Abruzzo - perché un Paese che sta bene discute del Mar Rosso, non di Golfo Aranci. Discute di quel che sta accadendo oggi nel mondo, tra minacce atomiche ed esercitazioni militare, non di quel che succede nel Gran Sasso. Sono elezioni territoriali: io ho fatto il sindaco, il presdiente della Provincia, e ho vinto non per un’onda nazionale ma perché facevo proposte territoriali. Quando la sinistra vince in Sardegna e si esalta non ha senso, quando la destra vince in Abruzzo e si esalta neanche ha senso”. Venendo alla Basilicata, prossima sfida, Renzi ha detto: “C’è un candidato del centrodestra, Vito Bardi, che è una persona seria, era il numero 2 della Guardia di Finanza, e lo dico perché so di cosa parlo: sarebbe dovuto diventarne il capo, ma gli hanno fatto scoppiare uno scandaletto. Non se ne parla più, ma sono sempre stati questi scandaletti miracolosamente mirati, come è accaduto anche a me: una persona normale non arriva viva dopo quel che mi hanno fatto negli ultimi 10 anni. Invece io sono qui più sorridente di prima. La sinistra ha sempre governato negli ultimi anni la Basilicata, e la Basilicata ha oggi teoricamente dei numeri in partenza per centrosinistra migliori dell’Abruzzo ma anche della Sardegna. Quindi se il Pd e i Cinquestelle avessero un’idea condivisa potrebbero giocarsela, ma qui arriva lo psicodramma: l’incapacità politica del Pd e la vergognosa scelta dei Cinquestelle. Un tempo Pd faceva le primarie, ora chiamano i primari! Hanno preso un primario oculista e gli hanno proposto di cabdidarsi, forse perché come dice la Schlein non lo avevano visto arrivare, e ora si direbbe che questo candidato si stia ritirando. Ma la politica non si fa inventando nomi per i social. E a voi ragazzi dico, non fidatevi dei politici che usano un linguaggio burocratico, e a vivacchiare con le frasi fatte”.
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