Trasporti e logistica

«Logistica Sostenibile per un'economia sana»

5/12/2023

Bene il Sea Modal Shift, assai meno bene il sistema di tassazione europeo applicato al settore marittimo: all'Assemblea Alis, Associazione logistica dell'intermodalità sostenibile, il confronto fra player e istituzioni Un complessivo apprezzamento per la manovra del governo, e in particolare per il "Sea Modal Shift", l'ex Marebonus, «destinato ad incentivare ]'intermodalità marittima per le annualità dal 2022 al 2026, recuperando anche le somme non ancora erogate per il 2022». Un forte allarme per l'Ets, il sistema di tassazione europeo applicato al solo trasporto marittimo, in vigore da gennaio 2024, che «rischia di compromettere e vanificare gli sforzi ed i risultati raggiunti finora dagli armatori, ad esempio attraverso le virtuose Autostrade del Mare». Un confronto approfondito con la politica nazionale perché «contribuisca a sviluppare un'economia sana e competitiva» con maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e formazione, così da evitare di aggiungere e prevedere ulteriori tasse e costi per cittadini e imprese; ma anche con l'aumento della dotazione finanziaria per lo stesso "Sea modal shift" (e per il Ferrobonus), attraverso uno stanziamento di 100 milioni di euro annui per ciascuna misura. Sono questi i passaggi salienti dell'intervento del presidente Guido Grimaldi all'Assemblea Alis, Associazione logistica dell'intermodalità sostenibile, e Stati Generali del Trasporto e della Logistica che si sono svolti il 14 e 15 novembre all'Auditorium Conciliazione di Roma Una due giorni cui sono intervenuti fra gli altri i vicepremier Matteo Salvini, anche ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Antonio Tajani, anche ministro degli Affari Esteri, capofila di una folta rappresentanza dell'esecutivo, con il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, quello della Protezione civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci, il Viceministro alle Infrastrutture e aí Trasporti Edoardo Rixi, solo per citarne alcuni. Guido Grimaldi ha anche sottolineato che nel 2022, anno in cui non è stato erogato l'incentivo Marebonus, si è assistito a un incremento del traffico dei camion su rete Anas del 4% rispetto al 2019, come è stato riportato dall'Osservatorio sulle tendenze della mobilità del Mit. I dati del centro studi di Alis dicono che nel 2023, grazie al trasporto intermodale, 6 milioni di camion sono stati sottratti dalle strade, 143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate dalle autostrade verso l'intermodalità, attraverso i porti e gli interporti, 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state abbattute. Un risparmio economico per le famiglie italiane è oltre 7 miliardi di euro. Ma con la tassa sulle emissioni climalteranti che entrerà in vigore l'1 Gennaio 2024, c'è il rischio che si dovrà applicare un Ets su charge da parte di tutto il mondo marittimo. Una tassa che andrà a gravare in modo importante sulle tasche degli armatori, e che potrebbe determinare un rischio di back shift modale, facendo fare all'Italia un balzo indietro di 30 anni, con un ritorno di milioni di camion sulle autostrade italiane e un preoccupante aumento dell'inquinamento e dell'incidentalità. La protesta contro questa nuova discutibile gabella europea è stato un tema ripreso più volte nel corso dei panel della due giorni di Alis, anche dai presidenti delle autorità portuali. «liEts per noi è una contraddizione con la migliore pratica dell'autostrada del mare, cui partecipiamo in maniera plurimodale» ha affermato per esempio Vincenzo Garofalo, Presidente AdSP Mar Adriatico Centrale. «Ci chiedono di ridurre la CO2, di fare lo shift intermodale, e poi creano un ostacolo come questa tassa: ci sembra veramente paradossale, anche per gli investimenti che stiamo facendo. Nell'Ue a volte sembra che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra». Nel corso del suo intervento all'ssembleaAlis e Stati Generali del Trasporto e della Logistica Matteo Salvini, Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha ribadito la sua volontà di sbloccare i troppi cantieri fermi da anni, e la propria determinazione a far partire presto quelli del ponte sullo Stretto di Messina. «Abbiamo trovato 117 opere cornmissariate, ferme: dighe, autostrade, ferrovie ferme e abbandonate» ha scandito Salvini. «La mia missione al ministero è quella dell'Italia dei sì, l'Italia dei no ci ha portato ai disastri. Se c'è bisogno di un ponte che unisca Palermo a Milano e Berlino, io quel ponte dopo 50 anni di chiacchiere voglio cominciare a costruirlo dall'estate prossima. È curioso che un'opera che vale 20 miliardi di Pil, crea decine di migliaia di posti di lavoro, dà lavoro alle imprese italiane, a geologi e architetti, incontri una simile opposizione. I soldi del ponte si autoripagano con i risparmi economici ambientali in pochi anni. Della Roma-Latina se ne parla dagli anni 80; se dopo 40 anni partiranno i lavori sarà positivo, come per la diga e la gronda di Genova. Spero che fra 4 anni avremo strade, autostrade e ferrovie più moderne e sicure», Antonio Tajani, Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, ha sottolineato l'esigenza di un cambio delle politiche ambientali europee all'insegna del pragmatismo. «Il Ppe ha dato un segnale chiaro di insoddisfazione specie per quanto riguarda la politica ambientale di lotta al cambiamento climatico, una politica impostata dall'ex vicepresidente della Commissione Ue Timmermans che è troppo ideologica» ha rimarcato Tajani. «Siamo convinti che si debba ridurre la CO2, ma dobbiamo comprendere nella lotta al cambiamento climatico anche la questione sociale, non possiamo dare alle imprese obiettivi irraggiungibili. La green economy dev'essere una possibilità, che possa essere colta dal mondo imprenditoriale. Per questo ci siamo battuti contro il blocco dei veicoli non elettrici dal 2035. Invece di ridurre del 100% le emissioni di CO2 nel 2035, facciamo un periodo di transizione, un taglio del 90% e una finestra del 10% per dare tempo alle imprese di completare la transizione. Voglio trasformare Forza Italia in un partito ambientalista pragmatico, un atteggiamento che fa parte della nostra cultura». Edoardo Rixi, Viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, ha messo in evidenza i progetti del governo che puntano a rilanciare il ruolo dell'Italia come hub del Mediterraneo. «Siamo un paese che sta investendo 200 miliardi di opere pubbliche infrastrutturali in 10 - 12 anni» ha rimarcato Rixi, «se saremo capaci di completarle, nel 2032. avremo i corridoi europei che attraversano il paese con un aumento di capacità logistica di quasi il 70%. Questo vuol dire incrementare la possibilità che il paese diventi un pilastro per garantire la connettività tra il nostro continente, che ha poche materie prime e bisogno di approvvigionamento, e l'Africa, il continente che avrà il più grosso sviluppo. Nel Mediterraneo transita il 25% delle merci a livello mondiale, e l'economia del sud-est asiatico comincia a guardare meno verso il Pacifico e più verso il Mediterraneo». Anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha espresso forti perplessità riguardo alla tassazione europea Ets. «Il trasporto marittimo sposta il 90% delle merci con emissioni del 2,5%, attraverso navi continentali» ha evidenziato Pichetto Fratin. «Rispetto alle altre modalità è quella più green, perciò se si tassa il marittimo si rischia l'inversione modale, ritornando al commercio stradale. E poi l'Ets parte da una visione troppo eurocentrica, lo scopo è nobile ma dobbiamo capire che facciamo parte dì un consenso mondiale, quindi le difficoltà di oggi sono risolvibili solo a livello globale. Come industria abbiamo dimostrato di essere pragmatici: entro il 2050 vogliamo raggiungere le emissioni zero, ma il vero problema è come arrivare a questo risultato».
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