Mini reattori nucleari, la Commissione Ue lancia l'alleanza industriale per accelerare la realizzazione dei primi progetti entro l'inizio del 2030
8/2/2024
Mini reattori nucleari, la Commissione europea rompe gli indugi: punta ad «accelerare la realizzazione dei primi progetti mini reattori modulari entro l'inizio del 2030 secondo i più elevati standard di sicurezza nucleare, sostenibilità ambientale e competitività industriale». Per questo lancia un'alleanza industriale sui mini-reattori modulari (Smr). L'iniziativa, evidenzia l'esecutivo Ue nella comunicazione sul nuovo target di riduzione delle emissioni di gas serra del 90% al 2040, è «volta a migliorare la competitività industriale e garantire una forte catena di approvvigionamento dell'Ue, compresa una forza lavoro qualificata». Come riportato dal Corriere della Sera, la Francia è il Paese che più utilizza l’elettricità prodotta grazie alle centrali nucleari. Mentre la Germania ha chiuso definitivamente tre dei suoi reattori, dimezzando la produzione di energia nucleare (da 69 130 GWh nel 2021 a 34 709 GWh nel 2022). Anche in Belgio è stato chiuso un reattore nel settembre 2022. E la Spagna ha deciso di chiudere entro il 2035 le 5 centrali nucleari attualmente attive.
Quanto all’Italia, lo scorso dicembre Gilberto Pichetto, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, intervenendo nel corso del “question time” alla Camera ha abbracciato il nuovo nucleare. “Le tecnologie nucleari di nuova generazione, oltre a garantire maggiore sicurezza e autonomia energetica, hanno un ruolo importante da svolgere nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e nel futuro ‘mix energetico’ del Paese”. Il Ministro ha citato in particolare proprio gli “Small Modular Reactors e gli Advanced Modular Reactor, che hanno in comune la piccola taglia, specie rispetto alle centrali convenzionali, e la modularità, con evidenti vantaggi sia in termini di riduzione dei tempi di costruzione, sia di costo dell’investimento”. “Lo sviluppo della filiera del nucleare e i progressi tecnologici attesi per questi anni – ha aggiunto Pichetto - porteranno auspicabilmente all’incremento degli investimenti privati, da parte dei distretti industriali o delle aziende energivore, per la costruzione di piccoli reattori di quarta generazione e lo Stato deve essere pronto ad essere un soggetto regolatore”. Il Ministro ha anche chiarito che “non esiste una chiusura aprioristica ai reattori di grande taglia di ultima generazione”.