Economia

Pnrr, ritardi per 54 decreti attuativi sui 221 che l'esecutivo si era impegnato ad emanare secondo il la Fondazione Openpolis

16/11/2023

Pnrr, ritardi per 54 decreti attuativi sui 221 che l'esecutivo si era impegnato ad emanare. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Openpolis, riportato da La Stampa. Il ritardo dei decreti attuativi blocca 1,2 miliardi di euro di investimenti. Il rischio paventato dall'agenzia Bloomberg è che il governo abbia difficoltà ad accedere a circa la metà dei fondi per la ripresa europei previsti da programma europeo. Colpa della burocrazia, dell'inflazione che fa lievitare i costi delle opere e delle difficoltà nell'ottenere le autorizzazioni locali per alcuni progetti. Gli obiettivi sono così diventati sempre più difficili da raggiungere, ma anche il ritmo delle riforme necessarie sta rallentando, mettendo a rischio l'incasso dei 90 miliardi di euro che, tolta la quarta rata ormai quasi certa, ancora mancano all'appello. Secondo Openpolis «l'incertezza sull'approvazione o meno della proposta di revisione del piano sta inevitabilmente rallentando il suo processo di realizzazione». Secondo Openpolis mancherebbero all'appello ben 6 attuazioni legate alla revisione della governance del piano con cui Meloni e Fitto contavano di recuperare i ritardi. Ancora da pubblicare ci sono poi 4 decreti attuativi relativi alla riforma del processo penale e del processo civile. Mancano 11 decreti del ministero dell'Istruzione, 9 della Presidenza del consiglio, 6 della Giustizia ed altri 6 dell'Ambiente. Quanto alle risorse bloccate il decreto «più rilevante» rimasto in sospeso riguarda il ministero dell'Università e della ricerca che deve ancora assegnare i 660 milioni di euro relativi all'housing universitario, progetto che entro la fine dello scorso anno avrebbe dovuto assicurare la realizzazione di 7.500 nuovi posti letto. Sono invece 121 i milioni «congelati» a causa dei ritardi della Presidenza del Consiglio: 81 milioni riguardano la riorganizzazione del Dipartimento per le politiche di coesione che fa riferimento al ministro Raffaele Fitto e circa 40 gli investimenti in digitalizzazione, con particolare riferimento ai sistemi per l'identità digitale.
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