Economia

PSB, Camilli in audizione: positiva volontà Governo di una strategia pluriennale di riforme ma mancano impegni precisi

7/10/2024

“Primo punto, la crescita: se il governo vorrà centrare gli obiettivi sarà necessaria una rapida messa a terra del Pnrr, altrimenti sarà impossibile raggiungerli. Serve massima attenzione: finora sono stati spesi 9 miliardi su 44 previsti nel 2024, il 20% del totale, per il 2025 e 2026 si dovranno spendere 58 e 48 miliardi. Inoltre, dopo il 2026 occorrerà dare continuità ad alcuni interventi in grado di aumentare la crescita potenziale del paese, specie sugli investimenti”. Così Angelo Camilli, vice presidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco, nell'audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Piano Strutturale di Bilancio. Per Confindustria è “positiva la volontà del governo di impostare una strategia pluriennale di riforme: gli obiettivi sono condivisibili, ma le indicazioni sono generiche e mancano impegni precisi. Bisogna tenere sotto controllo i conti pubblici: su questo aspetto condividiamo l'attenzione dell’esecutivo e la necessità di proporre un quadro realistico, credibile e prudente per alleggerire il peso del debito in modo strutturale”. Secondo Camilli è “corretto, quindi, attuare una politica fiscale restrittiva. Gli spazi di manovra previsti dal governo fanno perno su un andamento tendenziale delle entrate molto positivo e una dinamica della spesa contenuta. Se così non fosse, sarà importante avviare un'analisi della spesa pubblica per recuperare risorse e renderne l'uso più efficace. La programmazione su sette anni può agevolare questo compito. Le risorse sono fondamentali per realizzare le misure annunciate, a partire dal taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo”. Tra le priorità delle imprese, illustrate dal Vice Presidente, anche il piano Transizione 5.0: “il PsB non dà indicazioni sull'intenzione del governo di destinare risorse nazionali a un piano di sostegno agli investimenti, come Transizione 4.0 o 5.0, oltre l'orizzonte temporale del Pnrr. Inoltre, vanno superate le difficoltà applicative. Anche per gli investimenti nella Zes unica, oltre al rifinanziamento, sarà necessario un orizzonte almeno triennale. Altro caso emblematico la decontribuzione Sud che scade il 31 dicembre. Per il mondo imprenditoriale sono centrali anche l'intelligenza artificiale e i mini reattori nucleari”. Sui temi fiscali, “oltre alla necessità del taglio del cuneo fiscale e dell'accorpamento delle aliquote di tassazione delle persone fisiche”, per Camilli è fondamentale che si intervenga anche sulla contribuzione per la Cassa Unica Assegni Familiari, oggi in capo alle sole imprese. “Condividiamo la necessità di contrasto all'evasione ma nel rispetto dello Statuto del contribuente. Manca un progetto dedicato alla riorganizzazione e semplificazione del sistema Iva. Grande assente è anche la riforma complessiva dell'Ires, al cui interno andrebbero valutati gli interventi sulle agevolazioni fiscali per le imprese. Inoltre, occorre predisporre nuove misure per favorire la patrimonializzazione delle aziende per compensare la definitiva abrogazione dell'Ace”. Il Vice Presidente ha, inoltre, affrontato il tema delle politiche abitative, rilanciando il progetto di Confindustria per dare ai lavoratori soluzioni a prezzi contenuti, ed ha sollecitato un piano di revisione degli incentivi all'edilizia. In materia di spesa sanitaria, per Confindustria “il Servizio Sanitario Nazionale è una conquista sociale e le Life sciences sono un settore strategico. Va diffusa la previdenza complementare, in un confronto con le parti sociali e gli stakeholder interessati. Certezza del diritto e semplificazione burocratica sono due fattori importanti di competitività. Bene la volontà del governo di rafforzare l'impegno pro-concorrenziale, ma non sono condivisibili le considerazioni sulla nuova disciplina per l'equo compenso”. Infine, “il PsB dà poca attenzione alla semplificazione burocratica. Confindustria presenterà a breve un pacchetto di proposte per promuovere la fiducia delle imprese nelle istituzioni e attrarre investimenti. Su questo punto, positiva la nuova misura Sace, ma occorre chiarire l'operatività del Fondo di garanzia per le Pmi. Sulla ricerca, avanti con l’attuazione del Pnrr con l’introduzione di KPI per assicurare sostenibilità agli interventi e rafforzare la collaborazione tra imprese e sistemi di ricerca. Occorre dare continuità anche agli interventi sulla formazione”.
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