Economia

Rallenta nel terzo trimestre il mercato immobiliare residenziale europeo

16/11/2022

Nell’ultimo Bollettino Bce l’istituto di Francoforte fotografa la situazione europea relativa al mercato immobiliare residenziale e la sua reazione all’inflazione sotto molteplici aspetti: gli investimenti, le costruzioni, l’acquisto di case da parte delle famiglie, i mutui per l’acquisto di casa. In generale il sentiment si orienta verso un rallentamento del mercato, come si legge in una nota di Idealista.it. In termini aggregati, - si legge nella nota, - e società interpellate hanno segnalato un marcato rallentamento dell’attività nel terzo trimestre, sostanzialmente in linea con una stagnazione. Anche l’edilizia residenziale e gli immobili commerciali hanno evidenziato un indebolimento, di riflesso agli elevati costi di costruzione e all’aumento dei tassi di interesse, mentre gli investimenti in infrastrutture hanno mostrato una maggiore tenuta. È probabile che nel terzo trimestre del 2022 gli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale abbiano registrato un secondo calo consecutivo. Stando ad alcuni indicatori di breve periodo, si stima che gli investimenti in edilizia residenziale, dopo una flessione dello 0,7 per cento nel secondo trimestre, siano nuovamente diminuiti nel trimestre successivo. Nel secondo trimestre il numero di concessioni edilizie, un indicatore anticipatore dell’attività nel settore delle costruzioni, ha registrato una contrazione, segnalando un minor numero di nuovi progetti programmati. A luglio e ad agosto il prodotto nel settore delle costruzioni si è collocato, in media, su un livello inferiore dello 0,6 per cento rispetto a quello segnato nel secondo trimestre. L’indice PMI relativo al prodotto nel settore dell’edilizia residenziale è ulteriormente sceso in territorio di contrazione, collocandosi in media a 44,4 nel terzo trimestre, in calo da 48,3 nel secondo. Secondo un’indagine della Commissione europea, anche l’indice relativo alle tendenze dell’attività nel settore delle costruzioni ha continuato a diminuire nel terzo trimestre. Ciò è soprattutto ascrivibile alla flessione della domanda, al deterioramento delle condizioni finanziarie e al peggioramento delle carenze di materiali. Le indagini della BCE confermano l’indebolimento della domanda di investimenti in edilizia residenziale. Nell’edizione di ottobre dell’indagine CTS, i referenti delle imprese di costruzione hanno indicato un calo delle aspettative sull’attività nei prossimi mesi a causa delle più tese condizioni di finanziamento, dei maggiori costi e della più elevata incertezza. L’edizione di agosto dell’indagine CES evidenzia inoltre che, dall’inizio dell’anno, vi è stato un deterioramento da parte delle famiglie sia nella percezione delle abitazioni come valido investimento sia nelle aspettative circa un aumento dei prezzi degli immobili residenziali, specie nelle fasce più alte di reddito. In definitiva, ci si attende che in futuro l’indebolimento della domanda andrà a gravare in misura significativa sugli investimenti nel settore dell’edilizia residenziale. I tassi sul credito bancario a imprese e famiglie sono ulteriormente aumentati, mentre le banche stanno riducendo l’offerta di prestiti. Il tasso composito sui prestiti bancari alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è aumentato ulteriormente ad agosto fino al 2,26 per cento, segnando un incremento di 95 punti base rispetto al livello registrato alla fine del 2021. I risultati dell’indagine sulle aspettative dei consumatori di agosto 2022 indicano che i consumatori si attendono un ulteriore aumento dei tassi sui mutui ipotecari nei prossimi 12 mesi, dato che diverrà più difficile ottenere prestiti per l’acquisto di abitazioni. In base all’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro di ottobre 2022, i criteri per la concessione dei prestiti alle imprese e alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono divenuti notevolmente più restrittivi nel terzo trimestre del 2022. In un contesto caratterizzato dal rallentamento dell’economia e da crescenti timori di recessione, i principali fattori all’origine dell’inasprimento dei criteri di concessione del credito a imprese e famiglie sono stati i rischi al ribasso connessi alla crescita economica e alla minore tolleranza al rischio da parte delle banche. Di conseguenza i mutui per l’acquisto di abitazioni sono diminuiti, confermando il cambio di tendenza della loro dinamica, a seguito dell’inasprimento dei criteri per la concessione del credito da parte delle banche e del peggioramento delle prospettive per il mercato degli immobili residenziali.
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