Economia

Soddisfazione per la vita più bassa per chi cerca lavoro

19/4/2024

Dall’indagine Aspetti della Vita Quotidiana dell’Istat, che rileva la soddisfazione per le condizioni di vita dei cittadini attraverso una pluralità di indicatori, è emero che alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, in base a un punteggio da 0 a 10 (dove 0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), il 46,6% delle persone di 14 anni e più indica livelli di punteggio alti (8-10), il 40,2% giudica la propria vita mediamente soddisfacente (6-7), mentre solo l’11,9% la valuta con punteggi bassi (0-5). Rispetto al 2022, la distribuzione dei rispondenti per categoria di punteggio nei confronti della soddisfazione per la vita si presenta sostanzialmente stabile. Il quadro dei giudizi espressi dalle persone in relazione alle caratteristiche socio-demografiche rimane inalterato. La quota di persone fortemente soddisfatte per la vita si stabilizza sia per gli uomini sia per le donne: i primi restano più soddisfatti delle seconde con una differenza di quasi 4 punti percentuali (il 48,7% rispetto al 44,8%). La soddisfazione diminuisce tendenzialmente con il progredire dell’età: la quota di molto soddisfatti è più elevata nella classe 14-19 anni (56,6%) fino a toccare il valore minimo del 39,4% tra le persone con 75 anni e più. Rispetto al 2022 la soddisfazione cresce nella classe 25-34 anni, la cui quota di molto soddisfatti per la vita sale dal 45,1% al 48,6% (+3,5 punti percentuali). Persone occupate o studenti esprimono più frequentemente giudizi positivi di soddisfazione per la vita rispetto a chi si dichiara in cerca di occupazione o in altra condizione: si tratta del 50,5% degli occupati e il 52,0% degli studenti, rispetto al 41,5% in media di chi è in diversa condizione o perché in cerca di occupazione (35,7%) o casalinga (42,9%) o ritirato dal lavoro (45,0%). Tra chi è occupato la posizione nella professione incide: dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (54,5%), insieme ai quadri e agli impiegati (51,3%) dichiarano livelli di soddisfazione più alti rispetto agli operai (48,7%) e ai lavoratori in proprio (47,6%). Nel confronto con l’anno precedente non si evidenziano variazioni significative a eccezione delle studentesse, per le quali la soddisfazione per la vita scende (dal 53,4% al 47,8%). In relazione al titolo di studio risulta maggiormente soddisfatto chi ha una istruzione elevata. Nel 2023 il 50,9% di chi attribuisce un punteggio alto alla propria soddisfazione possiede una laurea o un dottorato di ricerca, mentre solo il 38,6% dei molto soddisfatti ha la licenza elementare. Il Nord è la ripartizione in cui la quota di persone che esprime una soddisfazione elevata per la vita è maggiore (49,1%), a seguire il Centro (45,7%) e il Mezzogiorno (43,8%) (Figura 2). La regione con il più elevato livello di soddisfazione resta il Trentino-Alto Adige (60,1%), mentre quella con il livello più basso la Campania (38,7%), come nel 2022. Rispetto al 2022 si assiste però a un incremento nella quota di persone con alti livelli di soddisfazione nell’Italia meridionale (43,0%, +2,5 punti percentuali), che conduce a una lieve riduzione dei divari territoriali. Nel 2023 l'80,0% degli occupati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per il proprio lavoro, in aumento di 2,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente. La crescita della soddisfazione per il lavoro riguarda entrambi i sessi ma per le donne è maggiore, tanto da raggiungere lo stesso livello degli uomini. La soddisfazione per il lavoro è più diffusa nel Centro-nord (80,7%), mentre nel Mezzogiorno è pari al 78,1%. Nel Centro si riscontra un recupero rispetto al 2022 di 4,2 punti percentuali della quota di soddisfatti, tale da raggiungere la valutazione dei residenti del Nord. Considerando la condizione professionale, si conferma una più elevata soddisfazione per il lavoro tra i dirigenti, gli imprenditori e i liberi professionisti (84,5%). Rispetto al 2022 cresce fortemente quella tra i lavoratori in proprio o coadiuvanti (+6,5 punti percentuali). il 59,4% della popolazione di 14 anni e più si dichiara molto o abbastanza soddisfatto per la situazione economica, 2,4 punti percentuali in più rispetto al 2022. In alcune fasce di età l’aumento è molto più consistente, tra i 4 e i 5 punti percentuali: si tratta dei giovani tra i 20 e i 24 anni che raggiungono la quota del 60,8% e delle persone tra i 65 e i 74 anni che arrivano al 62,7%. In relazione alla professione svolta si evidenzia una grande variabilità: la soddisfazione economica è massima per dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (72,4%), minima per chi è in cerca di una nuova occupazione (35,3%). Rispetto al 2022 la categoria dei lavoratori in proprio, come per la soddisfazione lavorativa, segna un’importante crescita (+6,6 punti percentuali). Sulla situazione economica personale nel 2023 si conferma il divario tra Nord e Mezzogiorno: le regioni settentrionali con il 63,3% si distanziano da quelle del Meridione di quasi 10 punti percentuali (53,4%). Il Centro con il 60,8% di soddisfatti riscontra la crescita più rilevante rispetto al 2022, pari a 4,1 punti Percentuali.
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