Economia

Stellantis, Urso: rilanciare lo stabilimento di Mirafiori

4/4/2024

Stellantis, Urso: dall’incontro di oggi sullo stabilimento di Mirafiori “è emersa una posizione condivisa del sistema Piemonte e del sistema Italia sulla necessità di rilanciare lo stabilimento di Mirafiori per arrivare a produrre almeno 200 mila vetture". È quanto annunciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del secondo incontro per l’analisi degli stabilimenti produttivi di Stellantis in Italia, incentrato sull'impianto di Mirafiori di Torino. “In questo modo – ha aggiunto – si renderebbe realistico l'obiettivo, più volte confermato dall'azienda, di un milione di veicoli realizzati da Stellantis sul territorio nazionale". Il tavolo, presieduto dal ministro, ha visto la partecipazione del presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, dei rappresentanti dell’azienda, dell’Anfia (Associazione nazionale filiera italiana automotive) e delle organizzazioni sindacali. Urso ha chiesto poi chiarezza su "come e in quanto tempo l'azienda pensi di raggiungere questo intento e soprattutto che impatto avrà sull’indotto e sull'occupazione". Il ministro ha infine spiegato che "con le altre istituzioni ha condiviso la richiesta che venga prodotto nel sito di Mirafiori almeno un altro modello che risponda alle esigenze del mercato italiano", sottolineando come "al momento a Torino si producano modelli come la 500 elettrica o a marchio Maserati, che sono rivolti per la gran parte all'estero". Per Davide Mele, responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia, “Torino, con Mirafiori e tutto il Piemonte, è - e lo sarà anche in futuro - la città o la Regione da cui parte tutto, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis. Abbiamo partecipato attivamente ai tavoli politici istituiti dal ministro, dando puntuale informazione su tutte le iniziative in atto per l’Italia presentando, ovviamente e per serietà nei confronti di un interlocutore istituzionale, quelle su cui i processi di governance interna avessero già dato il via libera”.
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