Trasporti e logistica

Suez crisi, traffici nei porti italiani in calo del 17%, il 16% dell’export è a rischio: in 3 mesi per Confartigianato abbiamo perso quasi 9 miliardi

6/3/2024

Suez crisi, gli attacchi degli Houthi alle navi cargo all’ingresso del Mar Rosso provoca il crollo del traffico attraverso il Canale di Suez – gli introiti egiziani, come denunciato dal presidente al-Sisi, si sono dimezzati. Il traffico merci si sposta sulla rotta che circumnaviga il continente africano, il che significa dai 15 ai 20 giorni in più di navigazione, costi molto più alti per assicurazioni, carburante, personale, senza pensare agli effetti sull'ecosistema, perché sono migliaia di tonnellate di Co2 prodotte più di prima. Ma c’è un pesante effetto anche sull’economia italiana. Per Banca d'Italia è a rischio, direttamente o indirettamente, il 16% del nostro export. E secondo Confartigianato, negli ultimi 3 mesi l'Italia ha perso 3,3 miliardi di euro per mancate o ritardate esportazioni e 5,5 miliardi per mancati approvvigionamenti. Una perdita totale di quasi 9 miliardi in appena novanta giorni. Come riportato da La Stampa, il costo di trasporto dei container è aumentato del 360% e le rotte italiane sono diventate carissime. Il gas liquefatto che ci arriva dagli Emirati, e che dovrebbe sostituire una parte del gas russo perduto, non passa più per Suez: c’è chi ipotizza un aumento dell'inflazione dell'1,8%. E una volta arrivati a Gibilterra, più della metà dei cargo che un tempo sarebbero arrivati ai nostri porti via Suez ora si dirigono su Rotterdam e altri porti del Nord Europa. Nei porti italiani, finora, il calo sarebbe del 17%, più forte sugli scali adriatici. Il cambiamento delle rotte pone dunque in prospettiva un problema al sistema portuale, sia sui bilanci, che sull'occupazione. Molte merci che normalmente sarebbero sbarcate in Italia e da lì avrebbero raggiunto la destinazione, sia nazionale, sia al di là delle frontiere, ora vengono scaricate in Olanda o Germania, e lì caricate su treni o Tir per raggiungere l'Europa meridionale, con aumento di costi. Ecco perché il governo considera la missione navale "Aspides" nel Mar Rosso - e prima ancora il dispiegamento di navi militari su base nazionale - una priorità.
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