Economia

Tassi, Fed pronta a un altro rialzo (ma in Svizzera e Giappone sono ancora sotto zero)

21/9/2022

L'attenzione degli investitori è tutta puntata sulle banche centrali e sugli ulteriori rialzi dei tassi di interesse che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. C’è attesa per le decisioni del direttorio della Federal Reserve americana, di mercoledì 20 settembre che potrebbe portare a un ulteriore rialzo di 75 punti base dei tassi, al 3,25% dal 2,5% attuale. Giovedì sarà invece il turno della Banca d’Inghilterra e della banca centrale norvegese, che dovrebbero aumentare i tassi di un altro mezzo punto per cercare di contrastare l’inflazione galoppante. Sempre giovedì si riuniscono anche i comitati di politica monetaria delle banche centrali del Giappone e della Svizzera, che finora hanno deciso di mantenere il costo del denaro a livelli negativi. Ma sarebbero pronte a una svolta, dato che anche nei due Paesi l’inflazione, seppure più bassa rispetto a Ue o Usa, sta aumentando. Fed verso un maxi rialzo Secondo gli analisti la banca centrale americana potrebbe alzare i tassi di 75 punti base o addirittura spingersi oltre. Gli economisti sono convinti che la Fed manterrà i tassi di interesse sopra il 4% oltre il 2023 nel tentativo di controllare l’inflazione. Il costo del denaro è attualmente al 2,25-2,5%. Il 70% dei 44 economisti interpellati dal Financial Times ritiene che il picco dei tassi sarà fra il 4 e il 5%, mentre un 20% è convinto che la Fed dovrà spingersi anche oltre. La maggioranza prevede poi che il National Bureau of Economic Research, l’arbitro ufficiale delle recessione americana, ne dichiarerà una nel 2023, nel primo o nel secondo trimestre. Attesa per la Boj La Boj potrebbe anche decidere di mantenere i tassi fermi al meno 0,1%, dove sono stati collocati a febbraio del 2016, ormai sei anni e mezzo fa. Ma martedì sarà comunicato il dato sull’inflazione di agosto che potrebbe portare a una svolta nella politica monetaria. Dopo che ad aprile c’è stato un balzo dell’inflazione dall’1,,2% al 2,5%, l’indice dei prezzi al consumo si è stabilizzato (più 2,6% il dato di luglio) su questo livello che, malgrado non sia paragonabile alla situazione in Europa e negli Stati Uniti, per il Giappone rappresenta un massimo dal 2015. Svizzera verso il rialzo La Svizzera ha già effettuato a giugno un rialzo del tasso di riferimento sul franco, di mezzo punto, da meno 0,75% a meno 0,25%. Anche se il tasso è ancora negativo, il rialzo, il primo dal 2015 segna un cambio di passo nella politica della Bns. L’inflazione svizzera è molto più bassa di quella di altre nazioni europee, ma è nettamente al di sopra degli standard del Paese. Ad agosto l’aumento su base annua è stato del 3,5% dal 3,4% di giugno e luglio. Secondo le previsioni degli esperti i funzionari potrebbero aumentare i tassi di 75 punti base, eguagliando la recente mossa della Banca Centrale Europea. (Fonte: corriere.it)
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